Streghe, Gatti… e Rocca di Papa
In questo mondo in cui tutti cerchiamo una fuga della realtà, il mondo delle streghe non ci incute più il timore di una volta. Ma andando indietro con gli anni, nel tempo in cui papi e re governavano l’Europa, le streghe nell’ immaginario comune rappresentavano un pericolo vero e proprio. La figura della strega non è sempre stata negativa e ha radici più antiche del cristianesimo, ma con l’affermazione di quest’ultimo, nella letteratura, nel folclore e soprattutto secondo la chiesa esse rappresentano il male o il demonio e vengono contrapposte alla figura dell’ eroe. Per tali motivi a partire dal tardo medioevo e con l’avvento del rinascimento ha inizio il fenomeno noto come ”la caccia alle streghe”(il cui ultimo caso in Italia è avvenuto nel 1828 a Cervarolo in Valsesia).
Tra tutte le manifestazioni e luoghi in cui le streghe appaiono nella cultura popolare, oggi ci vogliamo concentrare su Rocca di Papa, un comune nel passato quasi completamente isolato, immerso nel verde dei castagni. I cittadini di Rocca di Papa guadagnavano loro pane quotidiano da ciò che natura offriva loro, vivendo dunque a stretto contatto con essa. Con queste premesse è molto facile immaginare come si siano sviluppate leggende e favole legate ai boschi. Per gli abitanti del paese non c’era alcun contrasto fra la fede e la credenze nelle streghe, infatti, in moltissime case la sera si recitava il rosario e poi venivano raccontate le storie paurose. Le protagoniste indiscusse di questi racconti, sono le streghe. Ma solamente ad Albano le streghe sono legate al bosco, per tutti gli altri paesi come Rocca di Papa esse vivono in mezzo a tutti gli altri abitanti, potevano essere vicine di casa o addrittura parenti che di giorno conducono una vita comune, mentre di notte si dedicano alle loro attività malefiche. Tra le varie metamorfosi delle streghe, quelle di Rocca di Papa si distingono perchè sono unicamente gatti e non per forza neri, poichè potevano entrare e uscire facilmente dalle case che erano ai tempi munite di gattarole. Il gatto nella tradizione medievale per cause religiose unite a superstizioni pagane e pregiudizi culturali, viene considerato un vero e proprio animale demoniaco, infatti secondo le perosne il loro carattere scontroso riportava ad alcuni peccati capitali come lussutria, pigrizia ed orgoglio. A Rocca di Papa si diceva che si potessero riconoscere le streghe dal momento che, una volta ferito il gatto in cui si sospettava si trasformassero, la stessa ferita appariva anche su corpo della donna. Si credeva che le streghe attaccassero per lo più i bambini e gli essere indifesi, le donne per difendersi da possibili malefici non lasciavano i panni dei propri figli stesi durante la notte che sarebbero potuti essere d’aiuto alla strega per operare le sue magie malvage. Si credeva inoltre che mettendo un pettine nelle acquasantiere della chiesa durante la messa di natale, le streghe presenti non sarebbero più potute uscire e si sarebbero dunque dovute svelare chiedendo di togliere il pettine. Un altro modo per diffendersi dalle streghe era mettere una scopa saggina posta al contrario dietro la porta. Altri per proteggersi preferivano mettere mucchietti di sale sulla soglia di casa, sui davanzali selle finestre e anche ai quattro angoli delle stanze. Sia il sale che la scopa erano a quanto pare un richiamo irresistibile per la strega che si sarebbe fermata a contare i granelli di sale o le festuche della scopa fino al sopraggiungere dell’alba che annullava ogni potere malefico. In questo modo la strega distratta dal suo obiettivo non avrebbe potuto compiere la crudele azione che si era preposta. Nelle stalle, che si chiudevano dall’ esterno, era più difficile appoggiare una scopa e si optava per un’ immagine di Sant’Antonio patrono degli animali rinforzata da un grosso ferro di cavallo, ma questo di solito non bastava. Capitava, secondo le leggende riportate, che alcune mattine il padrone di casa trovasse i suoi cavalli stanchi e sudati come se avessero corso tutta la notte e da questo si poteva capire che c’era stato l’intervento di una strega. Questi racconti sono arrivati fino ai giorni d’oggi, per i più interessati si possono trovare approfondimenti nel libro di Maria Pia Santangeli “Streghe, Spiriti e Folletti”e potrebbe essere che un po’ di magia a Rocca di Papa sia ancora rimasta... avreste il coraggio di passerci la notte e scoprire se è vero?
Di P.V.
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